CONTRIBUTO DI UNSICOOP PIEMONTE RELATIVO ALLA PROBLEMATICA DEI BONUS 110%


PROPOSTA DI MODIFICA SUPERBONUS 110%

 

Fermo restando che è un pieno diritto del legislatore provvedere a modificare una legge dello Stato, occorre però precisare che la modifica proposta dal Governo in merito all’abbassamento dell’aliquota al 90% del Superbonus, prevedendo così la compartecipazione alla spesa del privato per la quota del 10%, creerà notevoli problemi alle unità condominiali.

 

IL CASO

 

Nello specifico i condomini, quelli composti da almeno 2 unità immobiliari in poi, sono stati da tutti i professionisti un po' snobbati nell’ultimo periodo per affrontare le problematiche delle c.d. “villette” o abitazioni unifamiliari, per la quale il Governo precedente e quello prima ancora, avevano attribuito una scadenza imperativa al 31.12.2022 per il completamento dei lavori.

Alla luce di ciò, le attività riguardanti i condomini sono state trattate pensando di poter operare, come previsto dalla normativa nell’anno 2023, con le medesime condizioni del 2022, avendo il tempo necessario di impostare il cantiere, eseguire i lavori e concluderli entro il termine del 31.12.2023.

Questa scelta è stata operata da molti professionisti, general contractor e anche amministratori condominiali che viste le difficoltà di approvvigionamento di alcuni materiali hanno dovuto obtorto collo ripiegare sulle villette vista l’imminente scadenza del 31.12.2022 lasciando indietro i condomini stessi.

E’ evidente quindi che la scelta del legislatore di modificare il Superbonus in questa direzione a partire dal 01.01.2023 con la proposta formulata, potrebbe danneggiare e far saltare tutti i contratti stipulati in questi mesi e per i quali sono già stati sostenuti costi anticipatamente dai professionisti per l’accesso agli atti, per lo svolgimento di assemblee straordinarie (magari anche più di una – pensate a condomini di 60-100-200 unità) per sanatorie dovute a problemi edilizi degli anni 60-70-80, per la progettazione energetica e per giungere in questo periodo, dopo la conclusione dei lavori delle villette, alla presentazione delle CILAS presso i Comuni, con evidente danno patrimoniale per i professionisti e per gli operatori del settore.

Vi sono poi contratti per la quale, per esempio, si è provveduto a fermare il materiale occorrente acquistandolo dal fornitore e conservandolo in magazzino, ma vista la mancanza di manodopera impegnata in altri cantieri delle villette, non è stato possibile avviare i lavori e qualora vi fossero modifiche alla norma, difficilmente i cantieri potrebbero essere avviati prevedendo a carico dei condomini l’accollo del 10% che determina nuovi passaggi in assemblea condominiale con evidenti problemi di maggioranze qualificate per deliberare l’accollo.

Si tenga ancora conto del delicato periodo che i condomini stanno attraversando con la crisi energetica, alle prese con lo “sforamento” dei conti gas ed energia che determinano già di suo un disallineamento con problemi di cassa, immaginiamoci aggiungere anche il 10% di contribuzione alla spesa della riqualificazione, sarebbe impensabile. Un vero scivolone per tutti soprattutto politicamente.

 

PROPOSTA DI MODIFICA

 

Si richiede di salvaguardare il lavoro sinora svolta da professionisti, imprese, general contractor, modificando la norma in tale senso:

-       Per le unità abitative plurifamiliari (con più di 2 unità) definibili condominio minimo, sino al 31.12.2023 potrà essere utilizzata la normativa attualmente in vigore a condizione che entro il 31.12.2022 per gli stessi edifici sia stata presentata la pratica CILAS presso il Comune di competenza ed avviati i lavori. I lavori dovranno concludersi entro il 31.12.2023 pena l’applicazione dell’aliquota ridotta a far data dal 01.01.2024 sulle somme residue certificate dal SAL alla data del 31.12.2023 redatto dal Direttore dei Lavori e/o inserito nel portale ENEA;

-       Per tutte le unità immobiliari individuali (abitazione singole) varranno le nuove condizioni previste dal Governo in sede di riscrittura della norma con l’applicazione del Superbonus al 90%.

-        

CONSEGUENZE DELLA MANCATA MODIFICA

E del tutto evidente come la mancata modifica del provvedimento del Governo causerà di fatto l’estromissione di praticamente tutti i condomini dal Superbonus, che non potranno accollarsi il 10% di contributo, in questo specifico momento ove sono impegnati a rincorrere i fondi per il pagamento delle bollette “esagerate” che stanno ricevendo.

Si innescherà un contenzioso molto elevato in merito ai rapporti con le imprese, i general contractor e i professionisti, che hanno iniziato il lavoro e che vorranno in qualche modo essere ripagati ma che i condomini non intenderanno pagare vista l’inadempienza contrattuale di aver eseguito quanto richiesto e la sopravvenuta norma dello Stato che ha modificato il contesto. Questo genererà un aumento delle cause, con ulteriori costi, che ben potrebbero essere impiegati altrove.

 

Fallimento di imprese e general contractor che avevano iniziato i cantieri nel 2022 ma che nel 2023 vedono modificata una norma, con conseguente richiesta di contribuzione ai condomini, che non pagheranno, e che di fatto innesca lo “smontaggio” del cantiere con costi che nessuno pagherà e che restando a carico delle imprese potrebbero determinare anche il fallimento delle stesse.

Fallimento di professionisti che hanno anticipato costi e sostenuto spese che nessuno rimborserà, perché i condomini si rifiuteranno di pagare per una norma sopravvenuta dello Stato.

Blocco del sistema edilizio. Blocco dei crediti e riacquisto dei medesimi.

Problemi occupazionali con licenziamenti e cassa integrazione di operai, maestranze, tecnici.

 

Torino, 10/11/2022

 

UNSICOOP Piemonte

Il Presidente
Rosario Cutri
Mobile + 39 346 680 3995

 

Dott. Geom. Gianluca APOLLONI

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